Articoli

La Fleboterapia, un valido aiuto contro l’invecchiamento.

L’invecchiamento è un complesso fenomeno biologico.
Come noto l’aspettativa di vita ai primi del ‘900 era di 47 anni, mentre negli anni ’90 è salita a 75 anni e man mano, col passare del tempo si è allungata sempre di più.
Questo è da considerare collegato alla riduzione delle cause di morte per effetto dell’azione degli antibiotici, ma anche del miglioramento dello stile di vita, quest’ultimo in rapporto a una migliore alimentazione e a condizioni di vita più igieniche.
L’ulteriore vantaggio è oggi associato al miglioramento della qualità della vita stessa durante la senescenza, intervenire con il corretto stile di vita e monitorare la nostra salute può davvero fare la differenza.
Grazie allo sviluppo della medicina anti-aging, il processo dell’invecchiamento può essere rallentato, non solo dall’esterno, ma anche dall’interno.

Cosa sono i Radicali liberi. 
I radicali liberi sono una causa primaria di invecchiamento; essi portano ad un progressivo deficit nei meccanismi di riparazione cellulare.
I Radicali liberi sono molecole che si liberano all’interno del nostro organismo, dall’ossidazione di altre molecole che, per il fatto di avere un elettrone spaiato, diventano aggressive nel tentativo di recuperarlo dai costituenti delle nostre cellule e dei nostri tessuti.
La reazione con cui i radicali liberi colpiscono le nostre cellule, viene chiamata ossidativa, questo perché l’ossidazione dei componenti fondamentali di cellule e tessuti, come proteine, carboidrati o DNA, sono alla base della loro degradazione.
La natura però ci ha provvisto di difese endogene, cosiddette antiossidanti, come il glutatione, Vitamina C, Vitamina A e Vitamina E e la vasta gamma dei polifenoli antiossidanti, presenti in natura nelle verdure, nella frutta, nell’olio di oliva e nel vino.
Dunque esiste nel nostro organismo, un equilibrio fra processi ossidativi e anti ossidativi, ciò viene alterato tutte le volte che le nostre difese sono insufficienti, o quando vi è un’iperproduzione di radicali liberi.
È in questa condizione si verifica il cosiddetto stress ossidativo.
Questo purtroppo è anche il punto di partenza comune di tanti processi patologici, come il cancro, l’invecchiamento precoce, l’arteriosclerosi e le malattie neurodegenerative.

Ripristinare questo equilibrio è di fondamentale importanza.
Attraverso un’appropriata dieta, ricca di polifenoli e antiossidanti è possibile fare molto per il nostro organismo: ecco alcuni alimenti anti invecchiamento:

  • curcumino che si trova nel Curry,
  • licopene, contenuto in pomodori, melone, anguria, pompelmo rosa, papaya,
  • resveratrolo, nel vino rosso,
  • vitamina C e vitamina E, in carote, kiwi, mandorle,
  • acidi grassi polinsaturi e idrossitirosolo, nell’olio di oliva,
  •  acidi grassi polinsaturi omega-3 , nel pesce.

Medicina Antiaging contro i processi ossidativi:
I processi che coinvolgono i radicali liberi oggi sono fra i più studiati, la medicina anti-aging o medicina della longevità, si offre di migliorarne le conseguenze e possibilmente, di limitarne l’impatto.
In questo senso, il meccanismo che determina la velocità d’invecchiamento di ogni individuo, e che comincia sin dalla giovinezza, può essere rallentato ed ottimizzato dalla medicina anti-aging.
Lo scopo della medicina anti-aging è quello di fornire prima di tutto la prevenzione, la diagnosi e la terapia dei problemi associati all’invecchiamento, con il fine di ritardarne la comparsa fisiologica e, possibilmente di prevenire le patologie ad esso associate.
La Fleboterapia:
Il meccanismo di azione si basa sulla somministrazione per flebo di potenti sostanze antiossidanti che, veicolate direttamente dal sangue, vanno a dirigersi sugli organi e quindi anche sulla cute, dall’interno.
In questo modo si vanno a rafforzare naturalmente le proprie difese contro i radicali liberi.

Perché ho delle macchie chiare sul volto?

Non ci sono solo le macchie scure a creare disagio fra la gente, ma anche le macchie chiare, più evidenti soprattutto sui soggetti che presentano una carnagione più scura o quando la pelle è abbronzata.
Le macchie chiare sulla pelle non sono tutte uguali:
#1 L’ ipomelanosi:
È un disturbo molto frequente, spesso può essere scambiata per una micosi, ma consistente nella formazione di particolari chiazze localizzate, soprattutto sugli agli arti inferiori, ma non solo.
Si pensa che possa essere causata dalla scorretta fotoesposizione, quindi la protezione solare è indispensabile per impedirne l'estensione e la formazione.
#2 La pitiriasi alba:
Anch’essa è un'affezione molto diffusa, e anche questa tipologia di macchia può essere scambiata con una semplice micosi. Si manifesta con chiazze ipocromiche più sfumate rispetto alle precedenti.
La pitiriasi alba si presenta più frequentemente nelle adolescenti e riconosce spesso una base atopica. L’esposizione solare o mediante l’utilizzo di lampade, si è in grado di ripigmentarle ma spesso, essendo di origine costituzionale, se ne formano delle altre, di continuo e al termine di ogni stagione estiva.
#3 Le chiazze bianche di origine micotica:
A differenza delle altre, sono dovute ad un particolare tipo di lievito che in estate si attiva, soprattutto in relazione all’aumentata sudorazione. Questo provoca delle chiazze acromiche che, quando il lievito è attivo, desquamano.
La terapia antimicotica è efficacemente in grado di disattivare le conseguenze del lievito, ma non è in grado di eliminare l’inestetismo. L’ipocromia in questo caso, richiede la foto-esposizione o la fototerapia.

#5 Vitiligine:
È una malattia a carico dei melanociti, cioè quelle cellule della pelle che producono la melanina, ovvero il pigmento deputato alla colorazione della cute.
Può interessare sia gli uomini che le donne, con un picco di incidenza tra i 10 e i 20 anni di età. Nei bambini la sua manifestazione può essere molto rapida. Altri soggetti ad alto rischio sono chi soffre di diabete, ipo e ipertiroidismo, alopecia areata e anemia perniciosa.

“La vitiligine è un disturbo che si manifesta provocando estese macchie bianche sull’epidermide, dette chiazze ipocromiche o acromiche”.
A seconda del numero delle chiazze e della loro localizzazione, si distinguono in:

  • vitiligine universale, quando interessa quasi tutto il corpo;
  • generalizzata, si diffonde in zone diverse;
  • localizzata, quando interessa solo piccole aeree, in una piccola zona o quando interessa solo un lato del corpo e una singola zona. La vitiligine localizzata è la forma più rara. La vitiligine bilaterale invece è più diffusa e le chiazze sono disposte simmetricamente su entrambi i lati del corpo.
  • acrofacciale, quando le macchie interessano solo le estremità e il volto.
  • perinevica, quando le macchie formano un alone bianco intorno a un neo.
    Non è inoltre escluso che le ipocromie possano derivare da processi infiammatori cutanei, come ustioni, malattie, trattamenti medici inadeguat e/o sostanze chimiche, con esiti spesso che non sono reversibili.

Si possono curare o attenuare?
Sì, a seconda del disturbo specifico e previa visita medica sarà possibile individuare il trattamento più adatto all’inestetismo e formulare una terapia efficace per limitarne l’estensione e la comparsa.
In genere le ipercromie vengono efficacemente trattate con schiarenti, peeling, laser e sono più semplici da rimuovere o attenuare, mentre le chiazze ipocromiche richiedono la fototerapia. Generalmente ormai si utilizzano fonti di irradiazione UVB a banda stretta, quali laser o luce pulsata, utili soprattutto nelle ipocromie postinfiammatorie e nelle ipomelanosi.
Le fonti di irradiazioni UVB sono molto utili, soprattutto nella più importante fra le ipocromie: la vitiligine.

Liporimodellamento di glutei e culotte de Cheval, mantieni i risultati ottenuti

Il grasso localizzato, soprattutto se presente tra coscia e gluteo, è l’incubo più frequente di ogni donna. Come rimuoverlo e rimodellare la silhouette con la chirurgia, forse lo sappiamo di già, oppure ci stimo pensando, ad ogni modo i consigli che seguono ci diranno come poter mantenere al meglio i risultati ottenuti o come possiamo iniziare, con il piede giusto, la nostra battaglia per ridurlo.

Finalmente siamo riuscite a dire addio alle culotte de Cheval ed al grasso localizzato sui glutei.

Sta per arrivare l’estate ed ecco allora che si inizia a fare un check up della propria forma fisica, il primo approccio è quello con lo specchio, il vero implacabile giudice che non mente mai.
Dove cade l’occhio? Ovviamente su quegli antiestetici cuscinetti localizzati all’esterno della coscia, meglio noti come “culotte de Cheval”.

Culotte de Cheval, se ancora non ti sei sottoposta all’intervento e stai tentando di scongiuralo:
In funzione dell’entità di grasso localizzato i trattamenti posso essere vari. Se siamo ancora in presenza di piccoli accumuli, è possibile iniziare la nostra lotta alle culotte di Cheval con dei trattamenti non invasivi, come la mesoterapia, ovvero attraverso l’iniezione di sostanze lipolitiche.
I trattamenti di radiofrequenza o l’applicazione di energie dall’esterno, come ultrasuoni e laser, possono comunque regalare risultati apprezzabili e in totale assenza di dolore.
Quando però il problema è più marcato è meglio ricorrere a Vaser Lipo, un’innovativa liposcultura più delicata e rapida, che agisce in modalità minimamente invasiva.

Liporimodellamento di glutei e culotte de Cheval, mantieni i risultati ottenuti o inizia la tua battaglia con questi consigli:
Prima di tutto bisogna armarsi di buona volontà e abbinare a un regime alimentare sano dell’attività aerobica.

1. Come eliminare le culotte de Cheval con la dieta
È consigliabile seguire un’alimentazione sana, soprattutto composta da cereali, legumi e ricca di frutta e verdura. Particolarmente indicati sono tutti quei cibi brucia grassi, che vi aiuteranno a ridurre l’accumulo di grasso. Assolutamente da evitate, sono i cibi fritti e i condimenti grassi.
2. Come eliminare le culotte de Cheval con acqua
Le culotte di Cheval sono spesso peggiorate dalla ritenzione idrica, per combatterla si deve dunque bere moltissima acqua, almeno un litro e mezzo, 2 al giorno. Integrate l’assunzione di liquidi detossinanti, come e tisane a base di zenzero o tarassaco. Sono inoltre assolutamente da evitare gli alcolici, le bibite gassate e quelle ricche di zuccheri.
3. Come eliminare le culotte de Cheval con il movimento
L’esercizio fisico per combattere le culotte de Cheval deve essere alternato tra esercizi cardio e esercizi di rafforzamento dei muscoli. Dedicatevi alla corsa o in alternativa al nuoto almeno due volte a settimana per 1 ora. Sono ottimi anche i circuiti funzionali.
4. Come eliminare le culotte de Cheval con gli esercizi posturali
Una delle cause principali della formazione di questo inestetismo è la postura, dunque cimentatevi in esercizi di allungamento e di correzione posturale, si possono a questo scopo seguire corsi di pilates e di yoga.
5. Come eliminare le culotte de Cheval: esercizi di tonificazione
Sarà inoltre utile scegliere degli esercizi di tonificazione per cosce e glutei, per questo dedicatevi, almeno due volte a settimana, a serie di affondi e squat, circa 25 per 3 sessioni.
6. Come eliminare le culotte de Cheval con i massaggi
Infine, ma non per ultimo in ordine d’importanza, integrate l’alimentazione e l’allenamento con creme anticellulite e con automassaggi che favoriscono la circolazione e combattono la ritenzione idrica, da fare almeno 3 volte a settimana per circa 15-20 minuti.

Quando le macchie della pelle arrivano con la menopausa

Anche se i tempi sono cambiati, e grazie ad una cura maggiore dell’espetto estetico, possiamo dire che la stagione della piena bellezza si verifica dopo i quarant’anni, la biologia non sempre va di pari passo con la modernità.
Sicuramente un più consapevole stile di vita, che riguarda una migliore alimentazione, ed un’attenzione maggiore al movimento, ci rende oltre che più giovani ed in salute, anche più belli.
Ma l’orologio biologico non sempre va di pari passo con le nostre intenzioni, quindi vedremo comparire i primi segni degli effetti della menopausa sulla pelle.

Quali sono i primi segnali della menopausa sulla pelle?
La menopausa è un periodo di grandi cambiamenti per la donna, soprattutto biologici, essi sono guidati soprattutto dalle modificazioni ormonali che avvengono nell’organismo. Quando ci si avvicina alla menopausa infatti, uno dei primi segnali è una minor produzione di estrogeni.
Un brusco calo di estrogeni, unito agli effetti fisiologici dell’invecchiamento e del photoaging, possono causare conseguenze sull’aspetto e sulla salute della pelle, anche di rilevante importanza.
Con la menopausa, si riduce naturalmente la compattezza e la densità del derma, lo strato più profondo della pelle. Si assiste ad un’aumentata secchezza della pelle. L’epidermide si assottiglia, non riesce più a trattenere l’acqua e si riduce notevolmente la produzione di sebo.
La conseguenza estetica è quella di una pelle disidratata, più ruvida e con una minor capacità difensiva verso gli agenti esterni.
La cute infatti, ora è più vulnerabile, diventa suscettibile alle aggressioni esterne come il sole, il vento, freddo e smog. Se la pelle è già soggetta ad un’ipersensibilità, la sua condizione potrebbe peggiorare e potrebbe insorgerne una couperose, o una rosacea tardiva. Sempre a causa delle lesioni del sole, possono comparire delle cheratosi, di varia natura e grandezza, esse sono simili a
nei scuri ed è consigliabile tenerle sotto controllo.
In assenza di questo sistema di difesa e dell’idratazione originale, l’invecchiamento cellulare contribuirà anche a far perdere il tono generale della pelle, dunque risulterà meno tonica, più secca e compariranno le prime rughe.
Dunque, la pelle tenderà a squamarsi, perderà luminosità e potrebbero comparire le temute macchie scure, specialmente sul viso e sul dorso delle mani.

Cosa sono le macchie scure sulla pelle?
Tecnicamente le macchie scure sulla pelle del volto, sono accumuli di melanina, possono essere più frequenti ed evidenti nelle donne con carnagione scura oppure in quelle che hanno preso molto sole. Le macchie se trascurate, possono intensificarsi e quindi risultare più evidenti e diffuse.
Fortunatamente oggi, grazie a tecnologie di ultima generazione, è possibile prevenire e trattare la gran parte degli inestetismi, come appunto le macchie.
Naturalmente è consigliabile, prima di tutto, sottoporsi ad appropriate visite specialistiche, sia per considerare un’eventuale terapia ormonale, in base al parere del ginecologo, sia per individuare il trattamento più indicato in relazione alla tipologia e grado di inestetismo.

Quali sono i trattamenti contro le macchie cutanee?
I processi dell’invecchiamento cutaneo, possono essere prevenuti e ritardati grazie ad un individuale specifico programma di ringiovanimento che, a seconda dei casi, può prevedere l’utilizzo di tecniche combinate, come laser, mesoterapia, peeling, biostimolazione, lipofilling etc.
Quando l’invecchiamento cutaneo del volto è già presente con macchie, rughe e perdita di elasticità, si possono ottenere eccezionali risultati con il Laser Palomar Icon, di ultima generazione, che prevede l’impiego dell’energia, espressa ad altissima potenza, consentendo un risultato migliore e più rapido rispetto ad altre tecnologie.
Il laser Icon stimola la produzione di collagene, tira efficacemente la pelle e la lascia visibilmente più levigata, luminosa e più giovane.

Scopri di più sui trattamenti combinati!

Capillari sulle gambe, sarà un problema vascolare?

Ormai ci hai rinunciato, e cerchi di non farci nemmeno più caso, eppure quel piccolo capillare in evidenza forse ti sta dicendo qualcosa.
I capillari e/o le vene varicose sulle gambe sono un inestetismo noto a molte donne, possono essere motivo di forte disagio se diffusi sulle gambe, ma forse non sai che potrebbe essere un problema non solo estetico.

Quasi l’80% della popolazione dichiara di presentare piccole lesioni venose come teleangectasie e capillari, una problematica di carattere estetico, ma che può creare un vero e proprio disagio nella maggior parte dei casi.

Che cosa sono i capillari e le vene varicose:
Le vene varicose sono vene che si sono dilatate, possono apparire di color carne, viola scuro oppure blu. Si presentano come vene ingrossate e tortuose, sono più gonfie ed in rilievo sulla
superficie della pelle. In genere si localizzano sulla parte posteriore dei polpacci o lungo l’interno cosce.
Durante la gravidanza le vene varicose posso comparire sulle gambe a causa delle alterazioni ormonali, tipiche di questo periodo, inoltre il maggiore afflusso di sangue, unito alla sua minor velocità circolatoria, provoca un’aumentata pressione sulla parete dei vasi.
Le teleangectasie o capillari sono simili alle vene varicose, ma più piccole, solitamente sono rosse o blu e sono più superficiali sulla pelle rispetto alle vene varicose. In genere si presentano sulle gambe o sul viso e possono essere circoscritte ad una zona o molto estese.

Quali sono le cause: l’insufficienza venosa
Le arterie sono più grandi delle vene e deputate al trasporto del sangue dal cuore verso la periferia dell’organismo, mentre le vene trasportano il sangue da ogni distretto del corpo al cuore.
Le vene hanno delle valvole che facilitano il trasporto del sangue in una sola direzione, nel caso delle gambe quindi, queste valvole spingono il sangue verso l’alto e ne impediscono la ridiscesa verso il basso. Quando le valvole si indeboliscono, il sangue rischia di accumularsi nelle vene e nei capillari, questo perché non più in grado di essere spontaneamente spinto verso il cuore. Se si verifica questo problema siamo in presenza di un’insufficienza venosa. Se il sangue si accumula in eccesso su una vena, esso spinge sulle pareti dei vasi dilatando le vena e rendendola appunto
varicosa. Anche i capillari (teleangectasie) possono essere causate dal reflusso del sangue.
I capillari possono essere inoltre favoriti da cambiamenti ormonali, fattori ereditari e dall’esposizione al sole prolungata o scorretta.

Altri fattori che possono favorire la comparsa di capillari:

  • Età,
  • Ereditarietà del problema
  • Cambiamenti ormonali, durante la pubertà, la gravidanza, e in menopausa.
  • Assunzione di pillola anticoncezionale
  • Restare troppo a lungo in piedi
  • Obesità
  • Ferite o traumi alle gambe
  • Esposizione al sole prolungata, specie in presenza di pelle con carnagione chiara.

La naturale forza di gravità, il peso corporeo ed il compito di trasportare il sangue verso l’alto al cuore dalle periferie del corpo, rendono le gambe la principale zona corporea per la comparsa di vene varicose e di capillari. Rispetto alle altre vene del corpo, quelle delle gambe hanno il più arduo compito di trasportare il sangue di ritorno al cuore. Esse quindi sopportano una notevole pressione, che può essere più forte rispetto alle valvole venose.

Sintomi
I principali segni e sintomi della possibile formazione di vene varicose sono:

  • Grosse vene visibili sulla pelle,
  • Crampi alle gambe e dolore,
  • Gonfiore delle caviglie e dei piedi, anche se lieve,
  • Prurito alle gambe,
  • Pelle più chiara intorno alle vene varicose.

Consulta un medico specialista e se presenti questi sintomi, potrebbero essere indice di ulteriori disturbi o cause.
La presenza di vene varicose può denotare anche una predisposizione al rischio di trombosi venosa profonda, embolia polmonare e malattia delle arterie periferiche, ma tutto ciò può essere stabilito solo dopo un approfondito check-up medico.

Diagnosi
Oltre alla diagnosi fisica del problema, ulteriori test e procedure possono essere eseguiti dal medico per determinare l’entità del problema e per escludere altre patologie.

Esame fisico:

  • Per valutare la presenza di capillari si esaminano le gambe mentre si è in piedi o seduti con le gambe rilassate, il medico porrà delle semplici domande per stabilire la portata dei segni e dei sintomi che si sono manifestati, come prurito, eventuale dolore ect.

Test diagnostici e procedure

  •  Ecodoppler ad ultrasuoni: è un esame diagnostico che si avvale delle onde sonore per fornire le immagini dei flussi interni del corpo. Durante questo test un dispositivo verrà posizionato sulla zona colpita dal problema, serve per controllare il flusso di sangue nelle vene e per escludere o verificare la presenza di eventuali coauguli.

Cosa fare se si è in presenza di capillari o vene varicose?
Generalmente i capillari non sono rischiosi e si circoscrivono ad un problema prevalentemente estetico, mente le vene varicose possono peggiorare e a dilatarsi ulteriormente, fino a provocare problemi più gravi come:

  • Se c’è una grave insufficienza venosa, l’accumulo di sangue nelle vene rallenta il ritorno del sangue al cuore, provocando possibili coaguli e pericolose infezioni. I coaguli a loro volta, possono migrare dalle vene delle gambe ai polmoni, costituendo un ostacolo al regolare funzionamento di cuore e polmoni.
  • Infezioni e ulcere della pelle possono essere presenti sulla pelle, nell’area di comparsa delle vene varicose.
  • Gonfiore, irritazioni, eritemi sulle gambe.
  • Dermatiti

Dunque, se si sospetta di essere in presenza di vene varicose, il consiglio è quello di agire tempestivamente per valutare il problema e curarlo.

Cura e rimedi
Per prima cosa è importante apportare un miglioramento nello stile di vita, con attenzione a:

  • Utilizzo di calze a compressione graduata se si sta molto tempo in piedi
  • Svolgere del movimento in modo regolare,
  • Tenere sollevate le gambe durante il riposo notturno, per favorire con la forza di gravità il ritorno venoso.

Scleroterapia
Consiste in un trattamento iniettivo e si applica sia alle vene varicose che ai capillari. Il medico specialista inietta una soluzione che arresta il flusso del sangue nella vena, che conseguentemente si trasformerà in tessuto cicatriziale. In poche settimane la vena svanisce.
Possono essere necessarie più sedute per risolvere il problema. La Scleroterapia non richiede anestesia e può essere eseguita ambulatorialmente.
I possibili effetti collaterali della Scleroterapia sono: bruciore temporaneo nella zona in cui è stata fatta l’iniezione, momentanee macchie rosse e/o in rilievo nella zona trattata, lividi temporanei, linee marroni nell’area trattata che scompaiono da soli, gruppi di sottili vasi sanguigni rossi intorno alla vena trattata, anch’essi temporanei.
Laser Palomar Icon
Le nuove tecnologie laser di ultima generazione, come Icon, trasmettono potenti lampi di luce sulla vena, questo consente un progressivo indebolimento del vaso sanguigno fino alla sua
scomparsa.
Il laser Palomar Icon è molto preciso e sicuro, un doppio controllo da parte del medico assicura una corretta procedura durante tutto il trattamento.
Con Icon possono essere trattati tutti i tipi di pelle e carnagioni in modo sicuro, soprattutto senza dolore, un dispositivo di raffreddamento è posizionato sul manipolo per mantenere costante la temperatura durante tutto il tempo della procedura. In genere quando il laser colpisce la pelle, il paziente avverte una fastidiosa sensazione di calore, il raffreddamento consente l’assenza di fastidio o dolore.
Il trattamento laser richiede un tempo variabile dai 15 ai 20 minuti e, in base alla gravità delle vene, generalmente sono necessari da 1 a 4 trattamenti per eliminare l’inestetismo.
Il paziente può tornare alle proprie attività subito dopo il trattamento, così come accade con la scleroterapia.
Possibili effetti collaterali del laser sono: rossore con leggero gonfiore della pelle subito dopo il trattamento, che scompare entro poche ore, pelle scolorita che scomparirà autonomamente.
Precauzioni necessarie per garantire un risultato ottimale: evitare bagni e docce calde, sospendere lo sport per almeno 3 giorni, indossare calze elasto-compressive (dove richiesto),
assumere integratori flebotonici. Il trattamento laser non va eseguito sulla pelle abbronzata di recente, è infatti necessario aspettare almeno 4 settimane dall’ultima esposizione al sole. Sarà possibile esporsi al sole nuovamente solo dopo circa 1 mese dall’ultima seduta.

Scopri come tonificare e migliorare la tua pelle con Biodermogenesi

Il rilassamento cutaneo della pelle può essere causato da molti fattori, oltre a quelli determinati dal tempo, ci sono quelli genetici e costituzionali, ma anche lo stile di vita può condizionare il rallentamento della produzione di fibre di collagene ed elastina.
Anche un’eccessiva esposizione al sole, l’abuso di alcol ed il fumo possono accelerare il processo di ossidazione cutanea ed implicare quindi, un rilassamento della pelle maggiore.
Se i contorni del viso o del corpo cedono e mancano di tonicità, oggi possiamo contare sull’aiuto della scienza:

Biodermogenesi è un trattamento specifico rivolto al miglioramento progressivo della pelle.

Molto efficace nell’eliminazione delle smagliature, è un valido alleato anche contro il rilassamento cutaneo, non è invasivo e offre un nuovo approccio alla rigenerazione della pelle.

L’approccio conservativo di Biodermogenesi si basa su una sinergia di azioni che ripristinano le normali funzioni fisiologiche della pelle.
Biodermogenesi (versione Bi- One medica) sfrutta un’associazione di radiofrequenza e campi magnetici, trasmessi attraverso uno speciale manipolo che scorre morbidamente sulle zone da trattare. Le onde e gli impulsi trasmessi attraverso lo speciale manipolo, hanno la capacità di stimolare i fibroplasti e conseguentemente la produzione di nuovo collagene endogeno.
Ma non solo, Biodermonegesi attiva lo scambio fra le cellule e migliora, grazie a questo, anche la circolazione sanguigna dell’area trattata.
Vascolarizzando i tessuti, gli stessi campi magnetici, esercitano una sorta di azione drenante, stimolando lo smaltimento delle scorie prodotte dalla rivascolarizzazione dei tessuti trattati, e grazie a questo, rigenerati.

BIODERMOGENESI IN BREVE – VERSIONE BI-ONE AD USO MEDICO –
È in grado di eseguire trattamenti specifici su:

  • smagliature,
  • rilassamento cutaneo del corpo e del seno,
  • ringiovanimento del volto e del collo,
  • cicatrici post-chirurgiche e/o da ustione,
  •  ringiovanimento delle parti intime

Biodermogenesi è un trattamento replicabile grazie proprio alla totale assenza di effetti collaterali.
Questo inoltre la qualifica come metodo non invasivo di eccellenza per la rigenerazione cutanea.

Biodermogenesi è made in Italy e nasce dagli studi di alcuni ricercatori fiorentini.