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Capillari delle gambe e cellulite, scopri cosa hanno in comune

I sintomi come gambe pesanti, caviglie gonfie, ritenzione idrica e cellulite sono disturbi che possono interessare chiunque, anche le persone giovani, con più frequenza le ragazze.
Spesso non si fa caso a questi problemi, pensando a quale donna può dire di non avere mai avuto un po’ di cellulite, chi non ha mai notato le gambe un po’ gonfie, magari dopo essere state troppo a lungo in piedi o sedute.
In realtà non è tutto così normale, soprattutto se cellulite e capillari si presentano contestualmente, questi segnali ci dicono che il corpo non va trascurato. Qualunque disturbo vascolare, soprattutto se inizia a manifestarsi in giovane età, può rappresentare un campanello d’allarme per la salute, questo perché indica una predisposizione all’insufficienza venosa.

Cosa sono i capillari:
La presenza di capillari (o varici) sulle gambe sono il segnale, più o meno evidente, di un’insufficienza venosa, ovvero una concentrazione anomala di sangue all’interno dei vasi.
In condizioni normali, le valvole presenti all’interno delle vene si chiudono per impedire al sangue di fluire verso il basso per colpa della forza di gravità, ma quando queste valvole si indeboliscono, non riuscendo più a chiudersi correttamente, il sangue tende a tornare verso il basso.
I capillari o le varici sono quindi quelle vene, le cui valvole hanno perso la loro originaria funzionalità. Il risultato è la loro dilatazione dovuta all’aumento di sangue al loro interno, dove la pressione del sangue sulle pareti diventa così forte da provocarne la mutazione, con allungamento, ispessimento e aspetto irregolare.
I sintomi:
Nei casi di insufficienza venosa, in genere si lamentano uno o più problemi, quali:

  • Iperpigmentazione della pelle, colorito scuro sulle gambe,
  • formicolii,
  • gambe e caviglie spesso gonfie,
  • teleangectasie, capillari o varici,
  • crampi ai polpacci, soprattutto durante la notte,
  • vene varicose,
  •  flebite (infiammazione delle vene superficiali)

Il check-up medico rimane comunque il punto di partenza per la cura ed il trattamento di questa disfunzione circolatoria.
Oltre l’esame obiettivo, lo specialista può effettuare un esame ecocolordoppler al fine di valutare la funzionalità delle vene e la qualità del flusso sanguigno.
Importante sarà, dove possibile, la rimozione della causa scatenante, ad esempio un’insufficienza safenica o la cellulite.

Quando la cellulite è causata dal disturbo del sistema circolatorio:
Se sugli arti inferiori si presentano i capillari oltre che la cellulite è probabile che questa dipenda da una disfunzione circolatoria, cosi come descritta in precedenza.
Un cattivo funzionamento del microcircolo infatti, può portare anche alla rottura delle cellule adipose, con la conseguente fuoriuscita dei trigliceridi contenute in esse. I trigliceridi, cioè grassi, si depositano così nei tessuti e nello spazio extracellulare, ostacolando ulteriormente il microcircolo.
Questa condizione determina, con il passare del tempo, un peggioramento, dove i setti fibrosi contenuti nel pannicolo adiposo sottocutaneo, iniziano letteralmente a tirare la pelle in superficie, provocando il tipico aspetto a buccia d’arancia. Questo comportamento anomalo dei setti fibrosi avviene nel tentativo di contenere l’aumentato volume dei grassi e delle cellule adipose ormai  ipertrofiche.
Questo processo prende anche il nome di lipodistrofia, ovvero l’alterazione cronica del tessuto adiposo, la conseguenza è un aumento di volume e consistenza dei tessuti di sostegno e la riduzione dell’elasticità dei vasi sanguigni del microcircolo.
Rimedi e prevenzione:
Un ottimo rimedio per migliorare la circolazione venosa e linfatica è quello rappresentato dalla terapia CO2 ovvero dalla carbossiterapia.
La carbossiterapia trova impiego in medicina-estetica, nei casi di adiposità localizzata, cellulite, lassità cutanea, insufficienza vascolare, ect. Può essere prescritta dal medico anche in forma preventiva.
Se invece il tuo obbiettivo è eliminare la buccia d’arancia, anche in una sola seduta, oggi puoi contare su Cellfina,un trattamento di medicina estetica, eseguibile in semplice chirurgia ambulatoriale per il trattamento estetico e a lungo termine della cellulite.

Capillari sulle gambe, sarà un problema vascolare?

Ormai ci hai rinunciato, e cerchi di non farci nemmeno più caso, eppure quel piccolo capillare in evidenza forse ti sta dicendo qualcosa.
I capillari e/o le vene varicose sulle gambe sono un inestetismo noto a molte donne, possono essere motivo di forte disagio se diffusi sulle gambe, ma forse non sai che potrebbe essere un problema non solo estetico.

Quasi l’80% della popolazione dichiara di presentare piccole lesioni venose come teleangectasie e capillari, una problematica di carattere estetico, ma che può creare un vero e proprio disagio nella maggior parte dei casi.

Che cosa sono i capillari e le vene varicose:
Le vene varicose sono vene che si sono dilatate, possono apparire di color carne, viola scuro oppure blu. Si presentano come vene ingrossate e tortuose, sono più gonfie ed in rilievo sulla
superficie della pelle. In genere si localizzano sulla parte posteriore dei polpacci o lungo l’interno cosce.
Durante la gravidanza le vene varicose posso comparire sulle gambe a causa delle alterazioni ormonali, tipiche di questo periodo, inoltre il maggiore afflusso di sangue, unito alla sua minor velocità circolatoria, provoca un’aumentata pressione sulla parete dei vasi.
Le teleangectasie o capillari sono simili alle vene varicose, ma più piccole, solitamente sono rosse o blu e sono più superficiali sulla pelle rispetto alle vene varicose. In genere si presentano sulle gambe o sul viso e possono essere circoscritte ad una zona o molto estese.

Quali sono le cause: l’insufficienza venosa
Le arterie sono più grandi delle vene e deputate al trasporto del sangue dal cuore verso la periferia dell’organismo, mentre le vene trasportano il sangue da ogni distretto del corpo al cuore.
Le vene hanno delle valvole che facilitano il trasporto del sangue in una sola direzione, nel caso delle gambe quindi, queste valvole spingono il sangue verso l’alto e ne impediscono la ridiscesa verso il basso. Quando le valvole si indeboliscono, il sangue rischia di accumularsi nelle vene e nei capillari, questo perché non più in grado di essere spontaneamente spinto verso il cuore. Se si verifica questo problema siamo in presenza di un’insufficienza venosa. Se il sangue si accumula in eccesso su una vena, esso spinge sulle pareti dei vasi dilatando le vena e rendendola appunto
varicosa. Anche i capillari (teleangectasie) possono essere causate dal reflusso del sangue.
I capillari possono essere inoltre favoriti da cambiamenti ormonali, fattori ereditari e dall’esposizione al sole prolungata o scorretta.

Altri fattori che possono favorire la comparsa di capillari:

  • Età,
  • Ereditarietà del problema
  • Cambiamenti ormonali, durante la pubertà, la gravidanza, e in menopausa.
  • Assunzione di pillola anticoncezionale
  • Restare troppo a lungo in piedi
  • Obesità
  • Ferite o traumi alle gambe
  • Esposizione al sole prolungata, specie in presenza di pelle con carnagione chiara.

La naturale forza di gravità, il peso corporeo ed il compito di trasportare il sangue verso l’alto al cuore dalle periferie del corpo, rendono le gambe la principale zona corporea per la comparsa di vene varicose e di capillari. Rispetto alle altre vene del corpo, quelle delle gambe hanno il più arduo compito di trasportare il sangue di ritorno al cuore. Esse quindi sopportano una notevole pressione, che può essere più forte rispetto alle valvole venose.

Sintomi
I principali segni e sintomi della possibile formazione di vene varicose sono:

  • Grosse vene visibili sulla pelle,
  • Crampi alle gambe e dolore,
  • Gonfiore delle caviglie e dei piedi, anche se lieve,
  • Prurito alle gambe,
  • Pelle più chiara intorno alle vene varicose.

Consulta un medico specialista e se presenti questi sintomi, potrebbero essere indice di ulteriori disturbi o cause.
La presenza di vene varicose può denotare anche una predisposizione al rischio di trombosi venosa profonda, embolia polmonare e malattia delle arterie periferiche, ma tutto ciò può essere stabilito solo dopo un approfondito check-up medico.

Diagnosi
Oltre alla diagnosi fisica del problema, ulteriori test e procedure possono essere eseguiti dal medico per determinare l’entità del problema e per escludere altre patologie.

Esame fisico:

  • Per valutare la presenza di capillari si esaminano le gambe mentre si è in piedi o seduti con le gambe rilassate, il medico porrà delle semplici domande per stabilire la portata dei segni e dei sintomi che si sono manifestati, come prurito, eventuale dolore ect.

Test diagnostici e procedure

  •  Ecodoppler ad ultrasuoni: è un esame diagnostico che si avvale delle onde sonore per fornire le immagini dei flussi interni del corpo. Durante questo test un dispositivo verrà posizionato sulla zona colpita dal problema, serve per controllare il flusso di sangue nelle vene e per escludere o verificare la presenza di eventuali coauguli.

Cosa fare se si è in presenza di capillari o vene varicose?
Generalmente i capillari non sono rischiosi e si circoscrivono ad un problema prevalentemente estetico, mente le vene varicose possono peggiorare e a dilatarsi ulteriormente, fino a provocare problemi più gravi come:

  • Se c’è una grave insufficienza venosa, l’accumulo di sangue nelle vene rallenta il ritorno del sangue al cuore, provocando possibili coaguli e pericolose infezioni. I coaguli a loro volta, possono migrare dalle vene delle gambe ai polmoni, costituendo un ostacolo al regolare funzionamento di cuore e polmoni.
  • Infezioni e ulcere della pelle possono essere presenti sulla pelle, nell’area di comparsa delle vene varicose.
  • Gonfiore, irritazioni, eritemi sulle gambe.
  • Dermatiti

Dunque, se si sospetta di essere in presenza di vene varicose, il consiglio è quello di agire tempestivamente per valutare il problema e curarlo.

Cura e rimedi
Per prima cosa è importante apportare un miglioramento nello stile di vita, con attenzione a:

  • Utilizzo di calze a compressione graduata se si sta molto tempo in piedi
  • Svolgere del movimento in modo regolare,
  • Tenere sollevate le gambe durante il riposo notturno, per favorire con la forza di gravità il ritorno venoso.

Scleroterapia
Consiste in un trattamento iniettivo e si applica sia alle vene varicose che ai capillari. Il medico specialista inietta una soluzione che arresta il flusso del sangue nella vena, che conseguentemente si trasformerà in tessuto cicatriziale. In poche settimane la vena svanisce.
Possono essere necessarie più sedute per risolvere il problema. La Scleroterapia non richiede anestesia e può essere eseguita ambulatorialmente.
I possibili effetti collaterali della Scleroterapia sono: bruciore temporaneo nella zona in cui è stata fatta l’iniezione, momentanee macchie rosse e/o in rilievo nella zona trattata, lividi temporanei, linee marroni nell’area trattata che scompaiono da soli, gruppi di sottili vasi sanguigni rossi intorno alla vena trattata, anch’essi temporanei.
Laser Palomar Icon
Le nuove tecnologie laser di ultima generazione, come Icon, trasmettono potenti lampi di luce sulla vena, questo consente un progressivo indebolimento del vaso sanguigno fino alla sua
scomparsa.
Il laser Palomar Icon è molto preciso e sicuro, un doppio controllo da parte del medico assicura una corretta procedura durante tutto il trattamento.
Con Icon possono essere trattati tutti i tipi di pelle e carnagioni in modo sicuro, soprattutto senza dolore, un dispositivo di raffreddamento è posizionato sul manipolo per mantenere costante la temperatura durante tutto il tempo della procedura. In genere quando il laser colpisce la pelle, il paziente avverte una fastidiosa sensazione di calore, il raffreddamento consente l’assenza di fastidio o dolore.
Il trattamento laser richiede un tempo variabile dai 15 ai 20 minuti e, in base alla gravità delle vene, generalmente sono necessari da 1 a 4 trattamenti per eliminare l’inestetismo.
Il paziente può tornare alle proprie attività subito dopo il trattamento, così come accade con la scleroterapia.
Possibili effetti collaterali del laser sono: rossore con leggero gonfiore della pelle subito dopo il trattamento, che scompare entro poche ore, pelle scolorita che scomparirà autonomamente.
Precauzioni necessarie per garantire un risultato ottimale: evitare bagni e docce calde, sospendere lo sport per almeno 3 giorni, indossare calze elasto-compressive (dove richiesto),
assumere integratori flebotonici. Il trattamento laser non va eseguito sulla pelle abbronzata di recente, è infatti necessario aspettare almeno 4 settimane dall’ultima esposizione al sole. Sarà possibile esporsi al sole nuovamente solo dopo circa 1 mese dall’ultima seduta.