VITAMINA D
Un alleato insostituibile per il benessere del nostro organismo.
Se c’è qualche dubbio che non si ottenga abbastanza vitamina D dall’esposizione al sole e dalla dieta, è molto probabile che si debba consultate il proprio medico di fiducia.
Una carenza di vitamina D è infatti quasi sempre silente, solo raramente possono comparire sintomi che di solito sono troppo generici per essere riconducibili a questa carenza: come i dolori muscolari cronici e nei bambini il bisogno di sedersi spesso.
Il fatto che nella maggior parte dei casi non siano presenti sintomi di maggior rilevanza, rende ancora più difficile diagnosticare questa carenza che può creare grossi problemi all’organismo.
La vitamina D è necessaria per un corretto assorbimento di calcio e fosforo, minerali indispensabili per mantenere in salute le ossa e ridurre il rischio di fratture.
E’ molto più di una semplice vitamina, questa sostanza può essere definita un “para-ormone”, questo dal momento che partecipa al corretto funzionamento di circa tremila geni:
Si definisce come un gruppo costituito da 5 pro-ormoni liposolubili, identificati nelle vitamine D1, D2, D3, D4 e D5.
Senza questa preziosa sostanza il nostro organismo aumenta il rischio di sviluppare l’ipertensione, il diabete, le patologie autoimmuni e perfino alcune forme di tumore.
In base a quanto emerso all’ultimo “World Congress On Osteoporosis, Osteoarthritis And Musculoskeletal Diseases” di Firenze, sembra che la vitamina D sia coinvolta nei meccanismi di protezione verso alcune malattie croniche come:
- alcuni tipi di tumore (seno, prostata e colon, mentre valori elevati sono stati collegati a più alti tassi di cancro al pancreas),
- diabete,
- patologie cardiovascolari,
- malattie autoimmuni.
Questa sostanza aiuta l’organismo ad assorbire il calcio, che è uno dei principali costituenti delle ossa; una carenza di vitamina D può quindi causare malattie ossee, come l’osteoporosi o il rachitismo.
È in oltre necessaria al buon funzionamento di nervi, muscoli e del sistema immunitario.
È possibile accumulare la vitamina D in tre modi:
- attraverso la pelle,
- la dieta,
- con l’utilizzo di integratori.
L’organismo è in grado di sintetizzare autonomamente la vitamina con la sola esposizione delle pelle al sole, per permettere questo bastano circa 10 minuti di esposizione solare di una adeguata superficie corporea. E’ importante ricordare però che un’esposizione eccessiva al sole può, al contrario, essere causa di invecchiamento precoce della pelle e di un aumento del rischio di sviluppare tumori.
Purtroppo sono pochi gli alimenti naturalmente ricchi di vitamina D, tra cui ricordiamo i pesci grassi come salmone, tonno e sgombro, poi il fegato di manzo, formaggi grassi, burro e tuorli, in minima parte i funghi.
L’olio di fegato di merluzzo, in particolare, ne è ricchissimo.
La terza possibilità, quella di assumere integratori. Dovrebbe essere presa in considerazione solo quando le prime due opzioni non sono sufficienti a coprire il fabbisogno giornaliero
Quando può essere nociva?
In caso di assunzione eccessiva di Vitamina D, in genere possibile solo attraverso un abuso di integratori, possono comparire i seguenti sintomi:
- nausea,
- vomito,
- scarso appetito,
- costipazione,
- debolezza,
- perdita di peso.
L’eccesso di questa vitamina può anche danneggiare i reni.
In molti casi, i pazienti anziani che presentano una pelle disidratata, denotano anche una mancanza di vitamina D. Purtroppo a causa del digiuno prima dei test diagnostici, gli eventuali effetti degli integratori vitaminici di supporto non sono più disponibili nell’organismo.
Ciò può indurre alcuni medici a prescrivere alte dosi di Vitamina D.
Un’integrazione a livelli tossici di vitamina D (a volte prescritta nella dose di da 4000 a 10.000 UI al giorno) può peggiorare una situazione di artrite già conclamata, affaticando ulteriormente l’organismo che deve smaltire la sostanza in eccesso .
Sono sconsigliate anche le terapie che consentono di massimizzare i livelli di Vitamiana D mediante l’abbronzatura indoor (Esposizione intenzionale ai raggi UV) poichè causa di attuali controversie a riguardo.
Quale è la dose consigliata?
E’ possibile ottenere una buona dose di vitamina D dalla dieta, dagli integratori e dall’esposizione al sole, inclusa l’esposizione al sole protetta; inoltre un supplemento di 1000 UI / giorno per gli adulti è sicura e sufficiente.
Prendiamo l’esempio di un adolescente dalla pelle chiara che vuole massimizzare la fotosintesi della vitamina D per evitare malattie associate alla carenza di questa sostanza, come il cancro al colon o al seno, più avanti nella vita.
Lo scenario ipotizza che la dose minima di eritema sia indotta dopo 15 minuti di esposizione al sole. La massima produzione di vitamina D sarà raggiunta in 5 minuti.
Supponiamo che una protezione solare da 30 SPF venga applicata a 1 mg al cm2, il che produce un SPF effettivo di circa 5 SPF prima di un’esposizione al sole di 30 minuti;
l’adolescente non avrebbe scottature e una riduzione dell’80% circa in foto / danno al DNA e massima sintesi di vitamina D .
Senza crema solare avrebbe una scottatura dolorosa, un foto-danneggiamento sostanziale, un aumentato rischio di cancro alla pelle e la stessa sintesi di vitamina D.