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Il Valore della medicina e chirurgia estetica non è uguale per tutti

La cura dell’ aspetto esteriore è sempre stato di rilevante importanza per la società, soprattutto oggi, con il bombardamento mediatico dei social, la ricerca della perfezione è in continua crescita.
Palestre, farmacie, studi medici e saloni di bellezza, registrano ogni anno una crescita sempre maggiore di richieste. Questa volontà di apparire sempre giovani ed in forma ha portato ad un notevole sviluppo, anche in italia, della medicina e chirurgia estetica.
Ma cosa ci si aspetta dal chirurgo estetico?
La visione realistica dei risultati e di cosa ci si può aspettare da un trattamento è l’elemento cardine per approcciarsi correttamente a questo tipo di medicina che, se affrontata nel giusto modo, può davvero fare la differenza.
La motivazione principale per cui oggi ci si rivolge al medico estetico è il bisogno di sentirsi bene con se stessi, lo dichiarano quasi 9 pazienti su 10. Questo fa riflettere sul cambiamento della società negli ultimi anni, soprattutto per quello che riguarda l’immagine sui social. Molti affermano che tra le motivazioni che li spingono a ricorrere alla medicina estetica c’è anche la necessità di apparire più belli su social network.
Oggi si comincia a desiderare di migliorarsi anche prima dei 50 anni.
Nel dettaglio:
– Il 36,5% di chi si rivolge a questi trattamenti, ha un’età compresa tra i 45 e i 49 anni, il 35,2% tra i 40 e i 45.

Le percentuali scendono sensibilmente, 8,8% tra i 50 e i 54 anni e a 2,9% tra coloro che hanno superato i 55.
Tra i più giovani, il 12,1% ha un’età compresa tra i 35 e 39 anni, il 3,6% ne ha tra i 25 e 34. Ma c’è anche un 1% di giovanissimi: 25 anni o meno.
Come è cambiata la cultura estetica dal 2000 ad oggi:
Ce lo dice Bridget Jones, icona delle ragazze dei primi anni 2000, contro la perfezione:
Nel popolare film Bridget è una ragazza di 32 anni, per nulla perfetta, anzi un po’ in sovrappeso, è però autonoma ed indipendente. Quando l’uomo di cui è innamorata la lascia per una ragazza più bella, non decide di recarsi dal chirurgo estetico, come oggi forse verrebbe da pensare, ma invece reagisce dando prova del suo spessore e cambiando radicalmente la sua vita in meglio.
Bridget attua una certa resilienza, auto-ironizza su di se, senza voler necessariamente e per forza dover piacere. Si mostra con coraggio esattamente per quel che è a l’uomo che ama, una frase celebre del film:
“In effetti, probabilmente, malgrado le apparenze, tu mi piaci.. esattamente così come sei”
Ci rammenta che questo oggi, verosimilmente, potrebbe non accadere più.
Le ragazze del 2000 sapevano che cos’era la spensieratezza grazie ad una minore invasione mediatica.
Il trucco era importante sì, ma godeva ancora di un appeal naturale accessibile semplicemente con l’esperienza autodidattica. Nessuno ti giudicava se non sapevi mettere 3 tipi di eyeliner diversi e nessuno pretendeva che ti svegliassi al mattino con le sopracciglia perfettamente disegnate da un tatuaggio permanete.
L’inverno, potevano ingrassare liberamente di una taglia e decidere di rimettersi
in forma primariamente con la dieta e l’attività fisica, solo dopo si pensava alla chirurgia. Le donne di questo periodo, potevano anche comparire un po’ bruttarelle se qualcuno scattava una foto, senza il rischio di perdere 100 follower a cascata.
Non dovevano essere interessanti per forza, potevano raccontare solo a chi volevano loro la propria storia, senza doverla condividere con 1/4 della popolazione mondiale. Insomma, le donne del 2000 erano assolutamente meno stressate.
Quindi verrebbe da chiedersi cosa è successo e cosa le donne hanno guadagnato realmente, dopo la fine di questa rivoluzione estetica.

Lo specchio di una società orientata all’illusione.
La rivoluzione dei social, se così la possiamo definire, ha cambiato per sempre e radicalmente le nostre abitudini e la percezione che gli altri hanno di noi.
Se pensiamo alla nostra giornata tipo ce ne possiamo già rendere conto, al mattino la prima o al massimo la seconda azione è quella di vedere “che è successo” su Instagram o Facebook.
L’importante è avere una bella bacheca, apparire mai brutte, ma solo interessanti, è necessario ed indispensabile per ottenere dagli altri una buona dose di conferme, tradotta in like e follower.
La considerazione di noi ormai avviene attraverso questi strumenti e sembra proprio che non ci sia modo di cambiare la situazione. Attente però a non confondere la considerazione degli altri espressa in like, in autostima.

Non c’è spazio per il difetto, chi si ferma è perso.
Nel 2019 si ha successo perché si è popolari, è quasi impossibile l’incontrario, dunque il successo non è determinato da quello che si è saputo realizzare, ma dalla popolarità sui social.
Nell’ottica in cui la tua popolarità determina anche il giudizio degli altri, ecco la corsa ai Follower.
H24 sul social per non perdersi nemmeno un commento, scaricare l’ultima app sul telefono in grado di modificare una foto in un lampo senza nemmeno dover saper accendere il PC.
Se facciamo un viaggio, probabilmente vediamo il paesaggio da uno schermo 9:16, la dimensione giusta per condividere storie e dirette di ciò che vediamo. Ma siamo sicuri che sia la dimensione giusta per la realtà? I colori da quello schermo sono davvero quelli reali? o mancano quelle sfumature, quei bellissimi difetti che solo la natura sa generare?

Quale dovrebbe essere il giusto approccio alla medicina e chirurgia estetica:
Trattamenti, interventi chirurgici, anche mini invasivi, compreso l’utilizzo di macchinari sul corpo, esistono per offrire i risultati migliori.

Sempre a condizione però, che sia il medico specialista ad indicarne l’utilizzo.
Il trattamento di successo, deve trovare prima di tutto giustificazione nella sua esecuzione, non esiste un trattamento valido per tutti, bisogna che ci sia l’indicazione corretta da parte del medico.
I trattamenti oggi si sono affinati, sono meno invasivi, ci si può sottoporre ad essi senza prima cimentarsi in qualcosa di maggiormente impegnativo, questo ad esempio nel caso della riduzione del grasso.
In concomitanza si è abbassata anche l’età media dei pazienti che decidono di rivolgersi alla medicina e chirurgia estetica.
Un buon approccio a questo tipo di medicina, per un risultato etico ed ottimale, si basa sul concetto di correzione dei propri difetti individuali, che devono andare bene al singolo individuo e non essere scelti sulla base di ciò che vediamo su Instagram, ad esempio.
Oggi si lavora in sinergia con tecniche sia chirurgiche che non, per garantire il miglior risultato possibile immaginabile, ma per non creare false aspettative da parte del paziente, è sempre fondamentale il parere del medico o chirurgo estetico.
Alla base di ogni intervento o trattamento estetico, deve esserci la consapevolezza che ciò che miglioriamo è un difetto del corpo, la medicina e chirurgia estetica non devono offrire una trasformazione, ma bensì una correzione.
Solo così la chirurgia estetica o i trattamenti mini invasivi potranno essere di successo.