Elimina il grasso solo dove serve mentre ti rilassi

La bella stagione si avvicina ed è tempo di rimettersi in forma per l’estate.

Per presentarsi in forma all’appuntamento estivo con il bikini, è necessario ricordare che le diete estenuanti dell’ultimo minuto o le maratone, spesso lasciano il tempo che trovano, ed i chili di troppo restano sempre li

Una costante sana alimentazione è quella che in assoluto donerà i risultati migliori, oltre che efficace sarà salutare per il nostro corpo. Cosa fare però se siamo già in ritardo per un programma di dimagrimento costante?

Sicuramente non è mai troppo tardi per inziare a volersi bene, non dimentichiamoci però che la dieta da sola non basta, per tonificare i muscoli e stimolare il metabolismo ci vuole anche una costante attività fisica.

Quali cibi sono consigliati e quali no?

Scopri gli alimenti che aiutano lo smaltimento delle tossine ed a stimolare il metabolismo:

  • Insalata: da consumare ogni giorno, apporta una gran quantità di fibre che aiutano a regolarizzare l’intestino ed a mantenere una pancia piatta. In più, se assunta all’inizio di un pasto, contribuisce al senso di sazietà.

  • Peperoncino: ricco di capsaicina, una sostanza che stimola il metabolismo dei grassi. Il peperoncino inoltre accelera il metabolismo ed aiuta a placare l’appetito.

  • Asparagi: stimolano la diuresi, aiutano a eliminare le tossine e sono famosi per essere un ortaggio brucia grassi per eccellenza. Hanno poche calorie e l’organismo impiega più calorie per digerirli rispetto a quelle che apporta l’alimento stesso.


  • Sedano: è un altro alimento brucia grassi. È ottimale come spezza-fame, magari da mettere nel piatto durante l’aperitivo, soprattutto se sai di non voler rinunciare alla mondanità pre cena.

  • Ananas: l’alimento brucia per eccellenza, ma non solo, è un ottimo alleato contro cellulite e ritenzione idrica. Favorisce la digestione, aiuta a drenare i liquidi e depura l’organismo. E’ noto anche per abbassare il colesterolo cattivo.

La strategia per lavorare sulla perdita del peso, prevede la riduzione dell’assorbimento dei grassi e dei carboidrati introdotti, in linea di massima va tenuto conto di questo.

Per fare ciò gli alimenti sopra elencati sono perfetti, in quanto riducono non solo la quantità ma anche la velocità dell’assorbimento dei grassi, con un effetto “retard”.

In questo modo l’organismo riesce:

  • ad utilizzare in modo ottimale le sostanze assorbite, con conseguente riduzione del picco glicemico e della sonnolenza dopo pasto,

  • ad utilizzare meglio il glucosio nel sangue,

  • a diminuire l’accumulo di grasso e il senso di fame.

Trattandosi di fibre, si riesce inoltre a favorire il transito intestinale e a regolarizzare la consistenza delle feci.

Passiamo all’attività fisica:

Come abbiamo già detto la dieta da sola non basta, soprattutto se siamo arrivati un po’lunghi rispetto ai nostri obbiettivi che ci eravamo prefissati per quest’estate.

L’allenamento che ti mette in forma per l’estate andrebbe praticato con costanza tutto l’anno, ma se non ci siamo riusciti, non ci demoralizziamo e iniziamo da questi semplici ed efficaci consigli:

I punti critici che vengono messi in evidenza dalla prova costume sono principalmente l’addome ed i glutei.

Per riuscire ad ottenere un addome piatto ci vuole dedizione e buona volontà, per prima cosa è necessario però eliminare il grasso che ricopre il gruppo muscolare addominale, per fare questo oltre agli esercizi specifici, è possibile contare su alcuni aiuti messi a disposizione dalla medicina estetica.

Andiamo per gradi:

  • Passo1:

Il primo periodo di allenamento dovrebbe essere dedicato ad eliminare il grasso in eccesso. In questa fase il lavoro aerobico è fondamentale, in quanto rappresenta un esercizio continuativo in grado di consumare le riserve lipidiche e di accelerare il metabolismo.

  • Passo2:

Tonificare i glutei, che con la bella stagione vengono messi in primo piano sia dagli shorts che dal bikini. Il superamento della prova costume dipende in questo caso soprattutto dalle serie di affondi e squat specifici, oltre che dai circuiti di allenamento tesi al rassodamento.

  • Passo3:

Aiutati con la medicina estetica. Oltre ai consigli già citati, per l’eliminazione del grasso sulle fasce muscolari, è possibile ricorrere ad una speciale radiofrequenza che elimina il grasso in sole 4 sedute. Il trattamento in questione è l’ormai consolidato Vanquish, comodamente sdraiati sarà possibile eliminare il grasso localizzato in modo sicuro e non invasivo. Con Vanquish si possono perdere fino a 4 cm di adipe, il grasso disciolto verrà smaltito con la normale diuresi, ecco perché è fondamentale bere almeno 2lt di acqua al giorno.

Lavorando in sinergia con dieta, sport e Vanquish la prova costume non sarà più un problema.

Le smagliature non sono tutte uguali, scopri di più su come curarle

Le smagliature sono vere e proprie cicatrici che si verificano in conseguenza a lesioni nelle strutture della pelle. Questi inestetismi cutanei, tra i più diffusi, possono manifestarsi in tipiche aree come i glutei, la superficie interna della coscia, l’addome ed i fianchi.

Le donne in genere, sono più coinvolte da questo inestetismo rispetto agli uomini, non per una maggiore predisposizione specifica, ma per semplici circostanze fisiologiche, quali la gravidanza e l’allattamento che, appunto, aumentano il rischio di sviluppare smagliature.

Come si struttura la pelle:

La pelle è formata da tre strati:

  • epidermide: lo strato più esterno e superficial, esso ospita le cellule che sintetizzano il pigmento che colora la pelle, cioè la melanina.

  • derma: contiene vasi sanguigni, nervi, ghiandole sudoripare e le strutture pilifere, è caratterizzato da una forte presenza in tessuto connettivo, ricco di elastina e di collagene. Il derma e le sue strutture di supporto, definiscono “l’architettura della pelle”.

  • ipoderma: lo strato più profondo, che comprende il pannicolo adiposo sottocutaneo.

Come si creano le smagliature:

Quando la pelle viene sottoposta a stress, ad esempio quando viene tirata oltre i suoi limiti di elasticità, reagisce attraverso tre passaggi progressivi:

  • Fase infiammatoria: il tessuto cutaneo in questo caso, è sottoposto a sollecitazioni che superano la sua capacità di resistenza, è possibile avvertire prurito, fastidio, bruciore e la sensazione che la pelle tiri. L’infiammazione generata danneggia i fibroblasti, le cellule della pelle che producono elastina e collagene, conseguentemente le molecole di queste sostanze vengono prodotte in maniera anomala e l’impalcatura del derma comincia a degradarsi.

  • Fase rigenerativa: l’attività dei fibroblasti riprende, ma se la sollecitazione permane, le fibre di collagene si spezzano e quelle di elastina si aggrovigliano. Sulla superficie cutanea compaiono a questo punto delle striature rossastre,cioè le smagliature rosse. In questa fase è possibile intervenire su questi inestetismi, ottenendo una remissione quasi completa con la giusta idratazione della pelle.

  • Fase di cicatrizzazione: con il trascorrere del tempo la lesione nel derma si cicatrizza. La pelle provvede a colmarla con la formazione di tessuto fibroso, così da formare la cicatrice. Il tessuto cicatriziale è tuttavia atrofico e privo delle caratteristiche tipiche della pelle sana (ghiandole sebacee, sudoripare, peli, vasi sanguigni e melanina). E’ proprio l’ipopigmentazione a conferire alle smagliature il colore bianco e perlaceo. Questo purtroppo segnala l’irreversibilità del fenomeno degenerativo. Le strie bianche sono vere e proprie increspature della pelle.

Rimedio e Biodermogenesi:

Studi recenti hanno dimostrato come il tessuto sottostante la smagliatura, pur non essendo irrorato, rimane comunque attivo e può quindi ritrovare un’ equilibrio strutturale ed estetico. La Biodermogenesi è in grado di restituire nuova vita al tessuto smagliato nutrendolo, irrorandolo e apportando ossigeno.

La rigenerazione dei tessuti avviene efficacemente grazie ad un manipolo che permette la veicolazione dei principi attivi dei cosmetici applicati sulla zona trattata, ne consegue un incremento dell’irrorazione sanguigna e linfatica che stimola la riproduzione cellulare, la pelle si rigenera e le strie cominciano gradualmente a riempirsi.

Il metabolismo cellulare viene stimolato e stabilizzato fino ad ottenere un tessuto cutaneo integro e consentire alla pelle di abbronzarsi in modo uniforme.

Biodermogenesi inoltre, agisce efficacemente come trattamento anti-age del viso, combattendo la lassità cutanea con un’azione tonificante e ricompattante sui tessuti. 

Sai davvero come prenderti cura del tuo viso in estate?

L’estate finalmente è arrivata, vediamo dunque come è possibile curare la pelle del nostro viso in modo adeguato e consapevole, partendo prima di tutto da quelle che potrebbero essere le criticità della stagione estiva.

Le alte temperature e la conseguente sudorazione eccessiva, la maggiore esposizione al sole e al vento e conseguenti fattori inquinanti, quali polvere e smog, sono tutti fattori che mettono a rischio la salute della nostra pelle.

Un certo pregiudizio piuttosto radicato è quello che d’estate è meglio non fare peeling o pulizia del viso, in molti pensano che oltre ad eliminare l’abbronzatura, possano lasciare dei segni che, con l’esposizione al sole, evolvano in macchie permanenti.

Non è però esattamente così:

La pulizia profonda del viso è fortemente consigliata anche in piena estate, e non esiste alcun rischio per segni e macchie, purché che ci si affidi a professionisti e si utilizzino i prodotti adeguati alla nostra pelle.

La pulizia profonda del viso, non toglie l’abbronzatura, ma rimuove delicatamente lo strato più superficiale di pelle secca e disidratata, specie quando parliamo di pelli non giovani.

Elimina l’aspetto di secchezza eccessiva e disidratazione, restituendole luminosità e freschezza e facendo così apparire la pelle più chiara appena concluso il lavoro.

Già dopo un’ora dal trattamento la pelle apparirà più bella e luminosa, soprattutto perdendo gli aspetti negativi derivanti da eccessiva esposizione al sole o dalla pigrizia nel curarla.

E’ importante ricordare che in estate, è vero, si può semplificare la cosiddetta routine quotidiana, ma non si può assolutamente abbandonare la cura del viso come la pulizia periodica e la cura della pelle in genere, perché tutto questo comporterà dei piccoli e fastidiosi inestetismi, con cui faremo i conti al rientro dalle vacanze o al termine dell’estate.

Gli inestetismi con cui si potrebbe fare i conti al termine del periodo estivo sono:

  • eccessiva secchezza della pelle con perdita di elasticità e freschezza,
  • comparsa di piccole rughe e
  • comparsa di sgradevoli macchie.

Il paradosso è che si fa uso di protezioni altissime per prevenire le macchie, dimenticando o ignorando che avere una pelle pulita è già un’ottima prevenzione per la formazione delle macchie.

Quando la pelle non viene pulita regolarmente, lo smog, la polvere, il grasso secreto dalla stessa pelle, la sudorazione e tutti i fattori inquinanti esterni favoriscono i processi ossidativi e la formazione di macchie, tanto più con l’esposizione al sole. 

Quindi se si vogliono prevenire e migliorare le macchie, è assolutamente importante tenere la pelle pulita in tutte le stagioni, ma ancor più in Estate.

L’utilizzo delle protezioni solari è importantissima, ma lasciare colorare la pelle per 10 minuti, non comporterà alcun danno e al contempo il nostro organismo beneficerà della sintesi di vitamina D.

L’O.M.S. consiglia l’uso almeno di una protezione 15 per proteggere la pelle, e al tempo stesso consiglia di lasciare che la pelle ed il corpo beneficino anche degli aspetti positivi dell’esposizione al sole, che favorisce appunto il trofismo cutaneo e la sintesi della vitamina D.

Se ci si espone al sole sarà certamente bene evitare scottature che possano danneggiare la pelle, tuttavia una protezione alta è consigliata nelle prime esposizioni e poi si potrà passare alla protezione media.

Le cosiddette protezioni totali sono spesso usate con la convinzione che in tal modo si evitino le macchie e, se già ci sono, non peggiorino.Tuttavia non rappresentano una garanzia in tal senso, questo perché va tenuto conto della frequenza a cui viaggiano i raggi solari e della loro capacità di superare la superficie cutanea, inibendo l’abbronzatura che avviene a livello epidermico (raggi UVA), ma stimolando ugualmente il processo di formazione delle macchie che ha origine a livello più profondo (raggi UVB).

Come curare il viso in estate:

Fatte queste precisazioni sulle macchie, vediamo come è possibile curare il viso d’estate, in modo semplice ed efficace.

  • Fare una pulizia del viso profonda, se non l’avete mai fatta, è il momento d’iniziare.
  • Usate creme idratanti, specie in caso di sudorazione abbondante sul viso.
  • Protezione solare alta (UVA,UVB) per le prime esposizioni e poi passare ad una protezione media.
  • Bere almeno 2 lt di acqua per bilanciare la disidratazione a seguito della sudorazione.
  • Evitare la ceretta immediatamente prima dell’esposizione al sole.
  • Utilizzare creme antirughe con funzione sia protettiva che schiarente sulle macchie già esistenti.
  • Evitare scrub o peeling subito prima o dopo l’esposizione al sole, lo stesso vale per i prodotti con alta concentrazione di acidi glicolici o acidi della frutta. Sono trattamenti importanti, ma è bene farli nei momenti adeguati.

Rispettando questi consigli, la vostra pelle risulterà più luminosa e dorata anche al rientro dalle vacanze o a fine estate.

Se non avete pazienza, è possibile restituire freschezza e luminosità alla vostra pelle, anche con alcuni trattamenti supplementari e mirati al problema, un centro medico estetico, dopo una visita accurata, sarà in grado di suggerirvi quelli più indicati, come radio frequenza, laser o trattamenti peeling.

Quando perdere i capelli significa stress

L’alopecia da stress non è altro che una perdita di capelli attribuibile ad eventi particolarmente stressanti dal punto di vista fisico o psicologico.

Questa condizione si manifesta con un diradamento dei capelli, dove il cuoio capelluto diventa visibile, soprattutto nell’area centrale e quando si estende dall’attaccatura frontale al vertice.

Le cause responsabili dell’alopecia da stress non sono ancora del tutto note, ma le ipotesi sono molteplici. In particolare, è noto che lo stress determina la liberazione di alcune sostanze, dette neuro-peptidi, in grado di indurre un’aumentata caduta dei capelli.

Alcuni recenti studi, hanno dimostrato che i nervi presenti intorno al follicolo, sotto effetto dello stress, liberano dei mediatori dell’infiammazione che bloccano la crescita dei capelli. Alcuni dati clinici indicano che generalmente l’alopecia da stress insorge 2-4 mesi dopo l’evento stressante, ma la caduta dovrebbe placarsi o interrompersi non appena i fattori scatenanti scompaiono.

Possibili cause

L’alopecia da stress è una tipologia di perdita dei capelli che si manifesta in genere dopo un evento problematico, una situazione difficile o una qualsiasi attività ripetuta nel tempo, ma che non ci rende sereni, più spesso quelle che caratterizzano il nostro quotidiano.

Lo stress è una reazione negativa che si sviluppa per l’effetto di una varietà di stimoli, ambientali, psicologici, sociali o endogeni, come shock emotivi.

Gli stimoli negativi, possono essere rappresentati anche da periodi di attività particolarmente impegnativi nello studio, oppure responsabilità professionali, difficoltà familiari, ma anche da traumi, tensioni, stati d’ansia o forme depressive.

La risposta biologica del nostro organismo agli stimoli negativi e stressanti, prevede l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-corticale del surrene, da cui risulta la secrezione dell’ormone di rilascio della corticotropina.

La risposta allo stress del nostro organismo, include anche la modulazione del sistema nervoso autonomo e di quello immunitario.

Studi clinici hanno evidenziato che i follicoli pilo-sebacei sono circondati da una fitta rete di cellule nervose e, sotto effetto di eventi di stressi, liberano dei mediatori dell’infiammazione che inibiscono la crescita del capello.

La sinergia di questi meccanismi (nervosi, endocrini e immunitari) che si scatenano per effetto dello stress, è in grado di indurre uno sbilanciamento a livello dei follicoli in fase di crescita, limitandone la regolare attività. Inoltre, è stato evidenziato che la tensione indotta dallo stress, rallenta la ricrescita dei capelli dopo la loro caduta.

Che relazione c’è fra stress e caduta dei capelli?

A lungo, lo stress è stato ritenuto uno dei fattori responsabili dell’aumentata caduta dei capelli, oltre ad accelerare la comparsa e la progressione dell’alopecia.

Studi scientifici hanno poi motivato la convinzione che lo stress possa esercitare dei profondi effetti inibitori sulla crescita, indurre il catagen (fase d’involuzione del ciclo follicolare), danneggiare il capello e promuovere le infiammazioni.

Sintomi

L’alopecia da stress si presenta come una caduta di capelli che progredisce fino a diventare visibile in un arco di tempo variabile, compreso tra le poche settimane e i quattro mesi, in seguito all’episodio scatenante.

Di solito, il diradamento è diffuso a tutto il cuoio capelluto, ma relativamente più marcato nella regione centrale, dove la densità e la qualità dei capelli non conosce differenze tra la fronte e il vertice e nell’area compresa tra queste.

Si possono inoltre verificare recessioni dell’attaccatura della linea frontale.

Il fenomeno persiste fin tanto che il periodo di stress si protrae e l’alopecia può permanere anche per diversi mesi dopo la rimozione dello stimolo.

Cosa fare se l’alopecia è causata dallo stress?

Prima di tutto è bene intervenire sulle cause scatenanti il fenomeno, cercando di condurre uno stile di vità più rilassante ed adatto al nostro stato psicologico. Sono inoltre consigliati i trattamenti locali e adeguati al proprio caso, meglio se indicati da uno specialista, in questo modo è possibile riportare le condizioni dei nostri capelli alla normalità, in un tempo relativamente breve e con buone probabilità di successo.

Trattamento

La cura migliore contro la caduta dei capelli consiste nell’eliminare la fonte di stress, cioè la causa scatenante, anche se quest’intervento può sembrare scontato e banale. Detto ciò, è importante comunque rivolgersi a uno specialista e sottoporsi ad esami accurati per avere un quadro completo dello stato di salute del capello e del cuoio capelluto.

A volte la situazione può risolversi senza particolari interventi o con l’aiuto di integratori specifici. Nelle situazioni di caduta dei capelli maggiore, o protratta per un lungo periodo di tempo, è necessario ricorrere all’aiuto di uno specialista, il quale sarà grado di consigliare il giusto trattamento tricologico.

Nel frattempo, a chi soffre di questo disturbo è raccomandabile seguire una dieta bilanciata, assumere un complesso multivitaminico con ferro e zinco e non maltrattare il cuoio capelluto.

Se la gestione dello stress ha esito positivo si otterrà il completo recupero dell’organismo, dunque i follicoli potranno riprendere la loro regolare attività, in alternativa è possibile rivolgersi ad un centro specializzato in grado di ripristinare, attraverso moderne tecniche, i capelli persi.